Bar e ristoranti esonerati fino a fine anno dall’obbligo di autorizzazioni paesaggistica e culturale, concessioni valide fino al 31 dicembre 2024: queste le misure previste nel “Milleproroghe”, in via di approvazione definitiva.

 

Via libera alla proroga fino al 31dicembre 2023 dei dehors senza autorizzazioni paesaggistica e culturale per bar e ristoranti. Lo prevede un emendamento al decreto milleproroghe approvato nelle Commissione Affari costituzionali e Bilancio del Senato. Fipe-Confcommercio esprime soddisfazione: “da sempre – dice in una nota – la Federazione si è espressa a favore di un nuovo approccio di valorizzazione degli spazi pubblici. Sin dalle fasi inziali dell’emergenza pandemica, infatti, Fipe ha lavorato per promuovere un nuovo modo di pensare i dehors, favorendo un cambiamento di paradigma da pura occupazione del suolo pubblico a una vera e propria riprogettazione urbana. Un ribaltamento dell’approccio che deriva anche dalle conseguenze del Covid-19, che ha profondamente cambiato la struttura dell’offerta dei pubblici esercizi: gli spazi esterni non sono un’appendice dell’attività, ma un modo nuovo di vivere la convivialità. Ora è il momento di mettersi al lavoro per rendere queste novità concrete e strutturali. Auspichiamo che il governo insieme alle amministrazioni e alle Soprintendenze siano al nostro fianco per consentire una nuova progettazione dello spazio pubblico che tenga conto del diritto delle imprese di lavorare, di quello dei cittadini di godere di spazi urbani di qualità e quello dei residenti di vivere in aree ordinate e fruibili”.

Proroga di un anno per le concessioni balneari

La Commissioni affari costituzionali e bilancio del Senato ha dato il via libera al pacchetto di misure sui balneari messo a punto dalla maggioranza. Gli emendamenti approvati, prevedono la proroga di un anno delle attuali concessioni, quindi fino al 31 dicembre 2024, concedono cinque mesi in più di tempo per l’esercizio della delega sulla mappatura delle spiagge date
in concessione, che altrimenti scadrebbe il 27 febbraio 2023, e istituiscono un tavolo tecnico presso la Presidenza del Consiglio, con funzioni consultive, a cui partecipano i ministri competenti, le regioni e le associazioni di categoria. In ogni caso, se si dovessero verificare impedimenti oggettivi all’espletamento delle gare, le attuali concessioni possono restare valide fino al 31 dicembre 2025.