«Per il Consorzio di promo-commercializzazione Valli del Cimone sarebbe un errore adottare la soluzione di “buttare via il bambino con l’acqua sporca”, proprio nel momento in cui la nuova legge regionale sull’organizzazione turistica impone di mettere in campo strategie e strumenti unitari, con cui garantire la massa critica e il coordinamento necessari a promo-commericalizzare i territori in modo più il più possibile fruttuoso».
Confcommercio Fam, Lapam, Cna e Confesercenti, riunite sotto il cappello di Rete Imprese Italia della provincia di Modena, prendono posizione dopo l’aspra discussione su Valli del Cimone in seno all’Unione – che ha comunque deciso, seppur a maggioranza, di mantenere la propria partecipazione nel Consorzio – e la decisione del Comune di Pavullo di uscire dall’ente.
«Le polemiche fini a se stesse non ci interessano», puntualizza Rete Imprese: «la priorità deve essere quella di riposizionare la mission di Valli del Cimone perché il consorzio sia uno strumento più efficace nelle azioni di promozione turistica frutto della sinergia tra pubblico e privato e produca maggiori opportunità possibili per il mondo delle imprese che rappresentiamo».
«Peraltro il percorso di ristrutturazione», conferma Rete Imprese, «è già cominciato con le modifiche alla governance, proprio nella consapevolezza che occorresse un cambio di passo utile a cogliere le opportunità offerte dalla nuova legge regionale nonché le potenzialità del mercato».
«Suscita poi perplessità», sottolineano le quattro Associazioni, «il fatto che si sia innescata una discussione sul contenitore, prima ancora che sui contenuti: se tutti conveniamo sul fatto che il turismo sia strategico, una opportunità di sviluppo dell’Appennino, il primo passo da compiere dovrebbe essere quello di tracciare una prospettiva, una vision, da cui poi prendere le mosse per declinare gli strumenti operativi utili a conseguire gli obiettivi strategici delineati».
«In tutto ciò», conclude Rete Imprese, «l’obiettivo deve essere quello di riportare al centro il turismo come asset decisivo dello sviluppo territoriale e come Associazioni daremo un contributo significativo perché Valli del Cimone diventi uno strumento più efficace nell’organizzazione e promozione turistica nell’ottica di non perdere le opportunità anche economiche messe sul piatto dalla nuova legge regionale».