Sul tema delle fusioni e della costruzione di un unico comune del Cimone, accogliamo con favore le recenti dichiarazioni del Sindaco di Sestola Marco Bonucchi, così come l’apertura del primo cittadino di Montecreto, e ribadiamo, come sosteniamo da anni, che l’unica via per rilanciare strutturalmente l’economia del turismo è quella di dare vita ad un nuovo modello di governance, frutto della fusione tra i Comuni di Sestola, Fanano, Montecreto, Lama, Riolunato, Fiumalbo e Pievepelago, partendo dal percorso, “bocciato” per una manciata di voti, intrapreso da Montecreto e Lama”.

Così la premessa di Rete Imprese – aggregazione tra Confcommercio, Cna, Confesercenti e Lapam – in merito al dibattito riapertosi in questi giorni sul tema delle fusioni.

Non dobbiamo infatti dimenticare”, puntualizzano le Associazioni, “che il referendum è consultivo e, anche nel caso di Valsamoggia, la consultazione venne approvata da 3 dei 5 Comuni coinvolti, che poi hanno però dato vita alla fusione, con tutti i benefici che ne sono derivati e che sono sotto gli occhi di tutti”. “Se l’obiettivo, ribadito negli scorsi giorni dallo stesso Presidente della Regione Stefano Bonaccini”, prosegue la nota di Rete, “è quello di sostenere lo sviluppo economico dell’Appennino, allora non si può che puntare innanzitutto sul settore turistico – che è indubbiamente la vocazione primaria – mettendo in campo ogni azione utile a migliorare l’offerta, a rafforzare la promozione e commercializzazione, a integrare, destagionalizzare e internazionalizzare il prodotto montagna, migliorare il livello qualitativo delle strutture ricettive e alzare l’asticella della qualità dell’offerta formativa per gli operatori”.

Ma, pur guardando con favore ad un taglio delle imposte sulle imprese”, precisa Rete Imprese, “bisogna avere piena consapevolezza del fatto che senza il ritorno di corposi investimenti pubblici è impensabile poter cambiare pelle e potenziare il turismo in Appennino. Se poi pensiamo al fatto che ci troviamo da anni in una situazione di progressiva riduzione delle risorse finanziarie a disposizione degli enti locali, le fusioni sono un passaggio obbligato per avere a disposizione le risorse indispensabili a fare gli investimenti”.

Vogliamo continuare a far riflettere territori e imprese”, conferma Rete Imprese, “sul fatto che occorre ragionare in modo ampio, superando localismi e campanilismi, che non hanno più davvero senso: le fusioni permettono di accedere ad agevolazioni e vantaggi, e sono un’opportunità da giocare fino in fondo, anche partendo da parziali sconfitte, come quella sul referendum per la fusione tra Lama e Montecreto, su cui comunque l’ultima parola dovrà spettare ai rispettivi Consigli comunali, la cui convocazione ci auguriamo possa avvenire rapidamente”.

La speranza, insomma” , conclude il comunicato di Rete Imprese, “è che la auspicabile fusione tra Lama e Montecreto possa dare il la ad un percorso da parte degli altri Comuni (Fanano, Sestola, Riolunato, Pievepelago e Fiumalbo) per dare vita al Comune del Cimone, di cui si cominciò a parlare addirittura più di 20 anni fa e per la cui costituzione i tempi sono ormai maturi”.