
Sul piatto le novità legislative introdotte dall’Emilia-Romagna con la nuova legge sul turismo, i modelli di governance, la lotta alla concorrenza sleale e le agevolazioni alle imprese del comparto. A tenere banco, negli interventi di Corsini, Muzzarelli e Faenza, la necessità di un’asse tra Modena e Bologna, legate profondamente da una serie di comuni denominatori (Motor valley, gastronomia, fiere, ecc.). «Le aggregazioni di area vasta sono fondamentali – spiega Corsini -. La nuova legge lascia alcuni paletti, tra cui il più importante è la sinergia tra pubblico e privato». Prende così quota una cabina di regia comune caldeggiata fortemente da Confcommercio. La sostiene l’assessore regionale («dovranno essere i territori a parlarne ma la collaborazione tra Modena e Bologna può essere una soluzione importante») e la rafforza Muzzarelli che conferma il confronto aperto con la città delle Due Torri. La nostra provincia, dalla sua, può contare su numeri incoraggianti: certo, il dato sulle presenze turistiche nel 2011 (1.442.806) è lontano, ma il 2015 ha registrato un trend in lieve recupero rispetto al 2014 (1.165.408). E il 2016 è avviato a segnare un ulteriore incremento: da inizio anno, infatti, solo nella città di Modena i visitatori che hanno pernottato per più di una notte sono quasi 370mila.
La tavola rotonda ha poi affrontato lo spinoso tema della tassa di soggiorno. Federalberghi e Confcommercio sono state, sin dal principio, contrarie alla sua applicazione, con la criticità più forte rappresentata dal fatto che ancora oggi non è chiaro il gettito esatto dell’imposta e il suo impiego. E sempre l’assessore regionale Corsini spinge per «la trasformazione della tassa di soggiorno in tassa di scopo».
Immancabile un approfondimento sull’abusivismo, a partire dalla miriade di esercizi ricettivi abusivi e semi-abusivi, che inquinano il mercato con un’offerta parallela, sfuggendo a qualunque regola in materia di fisco e sicurezza. L’espansione poi del mercato parallelo degli affitti brevi, che usano piattaforme di prenotazione on line (su tutte Airbnb,) è avvenuta anche nel nostro territorio: le stime prudenziali di Confcommercio dicono che, a fronte di circa 700 esercizi ricettivi legali, almeno 370 sono gli alloggi privati venduti on line, di cui 160 nella sola Modena. A proposito Corsini ha rivelato che con «Airbnb sto tentando di costruire un protocollo di intesa per regolamentare questo tipo di attività affinché esca dal cono d’ombra e non rappresenti più abusivismo»
Tratto da Il Resto del Carlino di Modena e scritto da Vincenzo Malara